Una serata alla scoperta delle radici rurali, a partire dalle sue eccellenze enogastronomiche che si rispecchiano nella radice della parola “capra”. La declinazione della parola stessa, spesso legata ad un accezione poco degna dell’animale a cui fa riferimento, si tradurrà in un menù “rivoluzionario” che è pronto a scendere in tavola per mostrare la bontà di specialità nostrane, spesso troppo poco conosciute. Dai formaggi alla carne dell’azienda Tenuta Principe Mazzacane, abbinati a quel vitigno raro e prezioso della cantina Casa Setaro, trasformati dall’arte culinaria di Suscettibile, nasce “Capra, Capretto e Caprettone: il metodo cilento”: giovedì 17 marzo (ore 20:30) vi aspetta una serata “pop art” gastronomica, in cui varie desinenze cambiano e si intrecciano a tavola per un racconto enogastronomico davvero suggestivo e ricco di colori.
Un elogio alla vita lenta, da assaporare “cuncio cuoncio”, la stessa che è stata decantata da Luciano Pignataro nel suo “Metodo Cilento”, presentato nell’arco della cena dal giornalista Alfonso Sarno, per regalare agli ospiti un tocco in più… di gusto!